Come scrivere una tesi di laurea

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Ogni studente universitario, prima o poi, deve scrivere la sua tesi di laurea. È un passo importante che per alcuni costituisce un traguardo, per altri una seccatura, ma per tutti significa concludere un percorso di vita ed aprirne un altro, a volte per continuare gli studi, altre volte per affacciarsi sul mondo del lavoro.

In questa guida ti fornirò alcuni consigli generici e ti spiegherò come funziona la richiesta e la scrittura di una tesi di laurea. Non conosco il tuo specifico percorso di studi, pertanto dovrò mantenermi sul vago: adatterai poi le mie osservazioni alla tua realtà concreta.

In ogni caso, abbi fiducia nel tuo relatore, e rivolgiti a lui per eventuali dubbi. Ricorda sempre, infatti, che ogni disciplina, corso di laurea e università ha il suo stile, cui dovrai adeguarti informandoti con attenzione a quanto ti sarà indicato.

Richiesta della tesi

La tesi deve essere «chiesta», cioè si suppone che lo studente debba recarsi autonomamente presso un docente del suo corso di studi per domandargli se intenda seguirlo nel lavoro di ricerca. Attualmente, presso quasi tutti i grandi atenei, l’alto numero di studenti rende molto difficile per i docenti il poter accontentare tutte le richieste, e sono stati fissati in molti casi dei limiti numerici oltre i quali il professore non può essere obbligato ad accettare ulteriori tesisti.

Inoltre, alcune materie di carattere estremamente tecnico (come filologia, diritto processuale penale, fisica subatomica, etc.) possono richiedere altissimi livelli di competenza e disinvoltura nel trattare il tema di ricerca, qualità non possedute da tutti gli studenti, mentre al contrario possono crearsi situazioni (piuttosto incresciose) in cui un docente di una materia secondaria si vede travolto da centinaia di richieste solo perché gli studenti ritengono sia più facile scrivere su quel tema.

Per questa ragione, in alcuni corsi di laurea, alcuni docenti potrebbero decidere – d’accordo con gli organi di dipartimento – di istituire dei concorsi interni per accettare i tesisti, sotto forma sia di valutazione dei titoli (scartando quindi chi abbia ottenuto un voto basso in quella specifica materia) che di piccolo esame interno.

Il rapporto col relatore

Una volta accettato il tesista, il professore procede ad assegnargli il tema oggetto della tesi. Anche se una buona prassi impone un dialogo franco con il tesista per scoprirne le attitudini, la scelta del tema compete in ultima istanza al professore, ed è buona norma adeguarvisi – anche se, ovviamente, si ha tutto il diritto di cambiare docente nel caso in cui il tema non sia di nostro gradimento -.

Il motivo è molto semplice: il professore non è un tuttologo, e conosce in maniera approfondita solo le cose che ha sotto mano per averle studiate di recente; è quindi normalissimo che inviti lo studente a lavorare su di un tema “caldo” riguardo il quale può dare dei consigli effettivi.

Se il professore segue molti tesisti, è sua facoltà anche assegnare ad ognuno una sorta di supervisore, che può essere un dottorando di ricerca, un dottore di ricerca o un cultore della materia; questa figura aiuterà il tesista nella correzione dell’elaborato.

Nel momento in cui, infine, la tesi è stata scritta ed approvata, il professore preparerà una relazione orale per la commissione di laurea – o, se sarà assente, una relazione scritta -, utile a presentare il candidato alla commissione e ad illustrarne il lavoro; ed è questo il motivo per cui il professore che segue un tesista prende anche il nome di relatore.

In molti corsi di laurea è presente anche un correlatore, cioè un docente di medesima area scientifica che – solitamente – non interviene in nessuna fase (ma dipende dal contesto e dalla consuetudine dell’ateneo); è comunque buona prassi andarlo a salutare e, dopo aver parlato con il relatore, chiedergli anche qualche consiglio.

Come e da dove iniziare per scrivere la tesi

ragazza che pensa in una biblioteca libri elaborazione tesi

Una volta compiuta la ricerca si passa alla scrittura dell’elaborato, che comincia con la presentazione di un indice al professore, il quale dovrà approvarlo. Alcuni professori potrebbero chiederti poi di procedere alla scrittura per capitoli: in tal caso ricorda che l’intero elaborato dovrà avere un’apparenza unitaria, con opportuni rimandi “avanti e indietro” nel testo, quindi dovrai comunque rileggerlo e adattarlo.

Solitamente, una tesi di laurea triennale non supera le 50 pagine, divise – in media – in 3 capitoli, mentre una di laurea magistrale può superare le 150 pagine; ma sono dati puramente indicativi, e dovrai informarti al momento.

Tutte le tesi invece devono essere articolate in modo da avere un’introduzione ed una conclusione, che scriverai per ultime ed in maniera speculare: l’introduzione conterrà le informazioni atte a chiarire l’oggetto ed il fine dello scritto, mentre le conclusioni serviranno a dimostrare che, alla fine, hai detto tutto quel che dovevi e “dimostrato” la tesi.

Nei fatti si tratta spesso di scritti retorici di poche facciate (o una sola), che vanno aggiunti in ossequio ad una convenzione ormai secolare. Ricorda comunque che chi avrà tra le mani la tesi leggerà per prima l’introduzione, quindi vedi di curarne bene l’esposizione.

Quanto invece ai dati di formattazione (carattere, spaziatura, margini, etc.), ti verrà fornita una guida compilata dal tuo stesso ateneo, cui dovrai attenerti.

La stesura di una tesi di laurea rappresenta un momento cruciale nel percorso accademico di uno studente. Questo processo richiede organizzazione, ricerca approfondita e una scrittura chiara e coerente. Ecco una guida passo-passo per aiutarti a navigare in questo compito importante.

Scegliere l’argomento

  • Interesse Personale e Relevanza Accademica: Scegli un argomento che sia di tuo interesse e rilevante per il tuo campo di studi.
  • Consultazione con il Relatore: Discuti le tue idee con il tuo relatore per ottenere feedback e suggerimenti.
  • Ambito di Ricerca Realistico: Assicurati che l’argomento sia gestibile e che ci siano risorse e ricerche sufficienti disponibili.

Ricerca preliminare

  • Esplora Fonti Primarie e Secondarie: Raccogli informazioni da studi accademici, libri, articoli e altre fonti affidabili.
  • Appunti e Organizzazione: Mantieni gli appunti ben organizzati per facilitare la revisione e il riferimento.

Stesura del piano di lavoro

  • Outline della Tesi: Crea un piano dettagliato che includa introduzione, capitoli, sottosezioni e conclusione.
  • Cronogramma: Stabilisci scadenze realistiche per ogni sezione per mantenere il progresso costante.

Scrittura della tesi

  • Introduzione: Presenta l’argomento, lo scopo e l’importanza della tua ricerca.
  • Sviluppo dei Capitoli: Ogni capitolo dovrebbe concentrarsi su un aspetto specifico dell’argomento, fornendo analisi dettagliate e discussioni.
  • Stile e Formattazione: Segui le linee guida accademiche per la formattazione, le citazioni e le referenze.
  • Revisione e Rielaborazione: Rileggi e modifica il tuo lavoro per assicurarti che sia chiaro, coerente e ben argomentato.

Uso di strumenti e risorse

  • Software di Gestione Bibliografica: Utilizza strumenti come EndNote o Zotero per gestire le tue fonti e citazioni.
  • Supporto Accademico: Considera di utilizzare risorse come laboratori di scrittura o tutoraggi se disponibili.

Preparazione alla presentazione

  • Ripassa il Contenuto: Assicurati di conoscere approfonditamente il tuo lavoro e di essere pronto a rispondere a domande.
  • Esercitati nella Presentazione: Esercitati a parlare in pubblico e a presentare il tuo lavoro in modo chiaro e professionale.

Sottomissione e difesa della tesi

  • Controlli Finali: Verifica la formattazione, l’ortografia e la grammatica prima della sottomissione finale.
  • Difesa della Tesi: Preparati a difendere la tua ricerca e a discutere le tue scoperte con la commissione esaminatrice.

Gestione dello Stress e del Tempo

  • Bilancia il Tempo: Assicurati di bilanciare il lavoro sulla tesi con altre responsabilità e tempo libero.
  • Supporto Emotivo: Cerca supporto da amici, familiari o consiglieri accademici per gestire lo stress durante il processo.

Cosa è una tesi di laurea

ragazza con corona di alloro laureata

Molti studenti hanno difficoltà a comprendere la natura stessa della tesi di laurea e il motivo per cui debbano essere costretti a produrre una ricerca alla fine dei propri studi. Quell’attività che, in origine, era il coronamento di una carriera universitaria (espressione ancor oggi in uso per definire l’itinerario di studio d’uno studente) è oggi ridotta spesso a fastidioso obbligo burocratico, e ciò avviene per ragioni eminentemente storiche

Lo studente moderno, nella stragrande maggioranza dei casi, considera erroneamente l’università come un’appendice della scuola superiore, ed è falsamente convinto che esista un legame diretto tra il possesso del titolo di studio e l’accesso al mondo del lavoro. Di conseguenza, la frequenza di un corso universitario è ridotta concettualmente più ad un susseguirsi di tappe prefissate, che ad un vero e proprio percorso di crescita umana, culturale e di metodo, come dovrebbe essere.

La funzione della tesi di laurea, in effetti, si limita a questo: è una prova con cui lo studente dimostra di aver acquisito le competenze adeguate per approfondire autonomamente un tema inerente il suo corso di studi, sfruttando al massimo tutte le competenze acquisite durante gli anni passati sui libri.

In antico, in molti contesti, questa prova consisteva sostanzialmente nel “difendere una tesi“ in senso filosofico, cioè un’idea o una posizione di studio: giusto per fare un esempio, se il tema proposto era “la coltivazione del cipresso”, lo studente di botanica avrebbe dovuto raccogliere ogni idea presente in letteratura per poi scegliere, in maniera ragionata, un’opinione (una tesi, appunto) da difendere, mostrandone i pro e i contro.

Anche se oggi il concetto di tesi universitaria è un po’ più complesso, quest’ultimo aspetto è ancora importante ed è conservato nella dimensione attuale: il fine della tesi, dunque, è quello di presentare un argomento in modo tale da far risaltare, in maniera logica ed argomentata, il tuo personale punto di vista su di esso.

Tipologie di tesi

Tradizionalmente, la tesi di laurea si presenta come elaborato scritto (le cosiddette “tesi orali” sono casi eccezionali ammessi in tempo di guerra, di calamità naturali o quando lo studente versa in condizioni di salute critiche, etc.), di lunghezza variabile (come vedremo), ma soprattutto di natura differente rispetto a metodi e contenuto, differenza che – soprattutto in passato, ma in alcuni atenei anche oggi – era tipicamente prevista anche dai regolamenti interni dei corsi di laurea o di facoltà.

In base a queste categorizzazioni le tesi erano quindi divise in due famiglie:

  • Tesi «compilative», consistenti in una revisione critica della bibliografia esistente su di un tema, per consentire al lettore di orientarsi in un àmbito e conoscere lo stato dell’arte riguardo una specifica materia;
  • Tesi «di ricerca», contenenti lo studio di materiale inedito (archivistico, sperimentale, etc.).

In passato, la differenza era molto netta in tutte le facoltà, ed alle tesi di ricerca, soprattutto in àmbito scientifico, era associata l’attribuzione di un punteggio maggiore, che influiva poi sul voto di laurea a norma dei regolamenti didattici. Oggi, dove la distinzione è ancora presente, queste norme sono contenute di solito nei regolamenti dei singoli corsi di laurea, cui dovrai fare riferimento.

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Autore
Giulia Busellato
Sono appassionata di viaggi, tecnologia, libri e radio. Ho collaborato con siti come L'Eco Vicentino, Notizie.it e Impulsemag.it. Il mio sogno nel cassetto è girare l'Europa in un camper domotico ed elettrico insieme al mio cane "Google".

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