Cos’è una crisi di Governo?

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Una crisi di governo si verifica quando il governo di un paese si trova ad affrontare problemi significativi che minacciano la sua stabilità o la sua capacità di governare efficacemente. Queste crisi possono manifestarsi in vari modi, tra cui:

  1. Caduta del Governo: Il governo può cadere se perde una votazione chiave in parlamento, come una votazione di fiducia o una votazione su una legge importante. Questo spesso conduce a dimissioni del primo ministro o ad un rimpasto di governo.
  2. Divisioni Interne: Conflitti interni o divisioni all’interno del partito o della coalizione di governo possono rendere difficile per il governo funzionare in modo efficace.
  3. Scandali o Problemi Legali: Gli scandali politici o legali che coinvolgono membri chiave del governo possono portare a una crisi di fiducia e stabilità.
  4. Problemi di Governance: Incapacità di affrontare efficacemente problemi nazionali come crisi economiche, disastri naturali, o sommosse sociali può portare a una crisi di governo.
  5. Elezioni e Cambiamenti Politici: Le elezioni possono portare a un cambiamento significativo nella composizione del parlamento, rendendo difficile per il governo attuale mantenere la maggioranza.
  6. Mozioni di Censura: Il parlamento può votare una mozione di censura contro il governo, che se approvata, può portare alle dimissioni del governo.

Durante una crisi di governo, può essere necessario formare un nuovo governo, indire nuove elezioni, o effettuare significativi cambiamenti politici o amministrativi per risolvere la crisi. Questi eventi sono spesso accompagnati da intensi dibattiti politici e copertura mediatica.

Cosa succede quando c’è una crisi di governo?

Palazzo Montecitorio Parlamento italiano

Quando si verifica una crisi di governo, possono seguire diversi eventi e processi, a seconda del contesto politico e delle leggi del paese in questione. Ecco cosa può accadere generalmente durante una crisi di governo:

  1. Dimissioni del Governo: Il primo ministro e il governo possono dimettersi, specialmente se perdono una votazione di fiducia o si trovano di fronte a gravi scandali.
  2. Consultazioni Presidenziali o del Capo di Stato: In molti sistemi, il presidente o il capo di stato consulta i leader politici per valutare la possibilità di formare un nuovo governo.
  3. Formazione di un Nuovo Governo: Può essere tentato di formare un nuovo governo, spesso guidato da un nuovo primo ministro, che deve cercare il sostegno della maggioranza in parlamento.
  4. Governo di Minoranza: Se non è possibile formare una maggioranza stabile, a volte un governo di minoranza viene creato, supportato da accordi con altri partiti.
  5. Elezioni Anticipate: Se non è possibile formare un nuovo governo, possono essere indette elezioni anticipate per rinnovare il parlamento.
  6. Governo di Transizione: Fino alla formazione di un nuovo governo, il governo uscente può rimanere in carica in una capacità di transizione, gestendo solo gli affari correnti.
  7. Instabilità e Negoziazioni Politiche: Durante una crisi di governo, spesso si verificano intense negoziazioni tra i partiti politici e può esserci un periodo di instabilità politica.
  8. Reazioni dei Mercati e Impatto Economico: Le crisi di governo possono influenzare i mercati finanziari e l’economia del paese, a volte portando a incertezza o sfiducia da parte degli investitori.
  9. Reazioni Pubbliche: La reazione pubblica può variare, con possibili proteste, manifestazioni di sostegno o opposizione, e un intenso dibattito pubblico sui media e nelle piattaforme social.

La natura esatta e le conseguenze di una crisi di governo dipendono molto dal contesto politico specifico, dalle normative costituzionali, e dalla cultura politica del paese interessato.

Quando il governo si dimette?

Quando un governo si dimette, significa che l’intera amministrazione politica sta lasciando la carica e sta abbandonando i loro ruoli remunerati. Ciò può essere causato da vari motivi, come una perdita di fiducia nell’attuale amministrazione, scandali o malcontento pubblico nei confronti del governo. In alcuni casi, un governo può decidere di dimettersi dopo aver perso una mozione di fiducia o dopo una sconfitta significativa nelle elezioni. Indipendentemente dalle ragioni, quando un governo si dimette, l’azione può avere un grande impatto sul paese, portando a un periodo di incertezza e di transizione prima che un nuovo governo venga formato. In alcuni casi, il governo dimissionario può continuare a rimanere in carica in modo temporaneo fino a quando non viene formato un nuovo governo.

Quando si verifica una crisi di Governo?

Per crisi di Governo si intende il momento in cui il Governo perde la fiducia delle camere, il che si verifica, di solito, in due casi:

  • Il Governo ha chiesto al Parlamento di votare un disegno di legge a scatola chiusa (voto di fiducia): si verifica quando, per ragioni politiche, il Governo pone un àut àut alla maggioranza, invitando i parlamentari a scegliere se intendano o meno perseguire il disegno politico comune. Ciò si verifica tipicamente solo con leggi dal peso politico importante, sulle quali si gioca la credibilità della maggioranza;
  • Il Governo “perde pezzi”, cioè una parte della maggioranza che lo sostiene si defila. Ciò si verifica solitamente se il Governo è sostenuto da una coalizione, sarebbe a dire da più forze politiche che si accordano per votare la fiducia; può capitare, quindi, che in séguito al primo voto di fiducia sorgano dei dissidi, e che la maggioranza si sfaldi. Altro caso, più raro, è quello che vede rompersi la maggioranza partitica con la creazione di una nuova forza politica, solitamente di minoranza parlamentare, che decide di defilarsi a causa di dissidi interni al partito di maggioranza (scissione). La prima ipotesi è più comune con le leggi di voto proporzionali senza premio di maggioranza; la seconda è tipica dei casi in cui il Parlamento sia stato eletto con una legge maggioritaria.

Chi deve accettare le dimissioni del governo?

Secondo la Costituzione Italiana, spetta al Presidente della Repubblica accettare le dimissioni del governo. Tuttavia, è compito del Primo Ministro o del Consiglio dei Ministri di presentare le dimissioni al Presidente in caso di crisi politica o di mancata fiducia da parte del Parlamento. Il Presidente, sulla base della proposta del Primo Ministro o del Consiglio dei Ministri, può accettare o rifiutare le dimissioni del governo. Inoltre, se il Parlamento rifiuta una mozione di sfiducia presentata dal Primo Ministro, il governo deve rimettere le dimissioni nelle mani del Presidente. In caso di accettazione delle dimissioni, il Presidente può nominare un nuovo Primo Ministro o sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni.

Cosa succede dopo una crisi di Governo?

Una volta che la crisi di Governo è conclamata, le strade sono due: o si crea una nuova maggioranza, o si prende atto del fatto che il Parlamento non è intenzionato a trovarne una, e quindi va sciolto e sostituito con una nuova elezione.

In entrambi i casi la decisione è presa dal Capo dello Stato, e non è normata da nessuna legge, bensì da delle consuetudini costituzionali che si sono create spontaneamente con il tempo. Esse consistono, in estrema sintesi, nella convocazione privata delle singole forze politiche parlamentari da parte del Capo dello Stato, secondo un rituale detto “delle consultazioni”: durante i colloqui, il cui contenuto non è rivelato ufficialmente alla Stampa, il Capo dello Stato interroga personalmente i rappresentanti dei gruppi parlamentari per sapere se essi siano interessati a votare un nuovo Governo, entrando in una nuova maggioranza. Le consultazioni, per il loro carattere sostanzialmente informale, ma necessario, possono includere anche terze persone, come gli ex capi dello Stato o personalità terze cui il Capo dello Stato potrebbe decidere di affidare la costituzione di un nuovo Governo.

Se dalle consultazioni emerge la volontà di mediare da parte delle forze politiche, il Capo dello Stato nomina il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri e, su sua indicazione, i Ministri; a questo punto, il nuovo Governo si presenterà al Parlamento e chiederà il voto di fiducia, con cui entrerà pienamente in carica. In molti casi, in realtà, il Governo resta lo stesso, ma cambiano alcuni Ministri per la sostituzione di alcune forze politiche di maggioranza: questa operazione prende il nome, popolarmente, di “rimpasto” di Governo.

Se invece dalle consultazioni non emergono margini per nuove alleanze, il Capo dello Stato è costretto a sciogliere le camere, nella speranza che, con le nuove elezioni, si crei una nuova maggioranza. Tuttavia, questa possibilità gli è preclusa negli ultimi sei mesi di mandato (cosiddetto “semestre bianco”), al fine di evitare che egli, sciogliendo le camere, faccia eleggere una maggioranza favorevole alla sua rielezione.

Per conoscere quali Governi si sono succeduti nel corso del tempo in Italia, ti suggerisco di collegarti alla pagina “Governi italiani per durata di Wikipedia”.

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Autore
Lorenzo Renzetti
Sono un blogger e divulgatore informatico appassionato dell'informatica e dei servizi di social networking. Creo contenuti volti a migliorare l'esperienza utente su multi-piattaforma, tutelando privacy e sicurezza.

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