App per studiare più velocemente

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Ci sono diverse app disponibili per aiutarti a studiare in modo più veloce ed efficiente. Ecco alcune app popolari che puoi considerare:

  1. Anki: Questa app è ideale per l’apprendimento tramite flashcard. Puoi creare le tue flashcard o utilizzare set di carte già pronti disponibili nella community. Anki utilizza un algoritmo di ripetizione spaziata per ottimizzare il processo di memorizzazione.
  2. Quizlet: Quizlet offre una vasta gamma di strumenti per lo studio, tra cui flashcard, giochi, test e altro ancora. È possibile creare set di carte personalizzati o accedere a set già creati da altri utenti.
  3. Forest: Se hai difficoltà a concentrarti durante lo studio, Forest potrebbe essere utile. Questa app ti incoraggia a concentrarti evitando distrazioni sul telefono. Pianti un albero virtuale quando inizi a studiare e il tuo albero cresce fino a quando non interrompi la sessione di studio.
  4. Focus@Will: Questa app offre musica e suoni progettati per migliorare la concentrazione e la produttività durante lo studio. Puoi scegliere tra diversi generi musicali e impostare il timer per sessioni di studio concentrate.
  5. Brainscape: Brainscape è un’altra app basata sul concetto di ripetizione spaziata. Ti consente di creare, condividere e studiare flashcard su una vasta gamma di argomenti.
  6. Forestay: Questa app utilizza la tecnica di pomodoro per aiutarti a mantenere la concentrazione durante il tempo di studio. Puoi impostare timer di lavoro e pause per ottimizzare il tuo tempo di studio.

Ricorda che l’efficacia di queste app dipende anche dalla tua motivazione, disciplina e strategie di studio. È importante trovare l’app o le app che si adattano meglio al tuo stile di apprendimento e che ti aiutano a raggiungere i tuoi obiettivi accademici.

App per studiare più velocemente

Su Apple Store (iOS) e su Play Store (Android) trovi diverse app che promettono di aiutarti nello studio a diversi livelli, molte delle quali a pagamento.

È inutile dire che la qualità di queste app è spesso discutibile, perché l’approccio allo studio è soggettivo e non può essere veramente aiutato da un’applicazione.

Diverso è, invece, se l’app viene usata per ottenere una migliore gestione del lavoro, quasi come un’agenda personale. È questa la tipologia di app che ho deciso di provare per te, ed ovviamente dovrai rivolgerti ai rispettivi programmatori per ogni specifica relativa al loro uso.

BeFocused per iOS

Su iPhone e iPad, va per la maggiore l’app gratuita BeFocused, che trovi a questo indirizzo dell’App Store. Essa si presenta come un’agenda avanzata, progettata per consentirti di gestire meglio il tuo tempo fissando obiettivi specifici; una pecca è, forse, la qualità non altissima dell’interfaccia, dai colori piuttosto sbiaditi, che non ne rende molto piacevole l’uso.

Lo “spirito” dell’app è simile al funzionamento di un cronometro: una volta inseriti gli obiettivi e avviato il timer, esso ci aiuterà a non distrarci, spingendoci a completarli nel tempo prefissato.

Il tutto è personalizzabile con l’inserimento di pause e con la possibilità di osservare i valori statistici dei nostri risultati.

EasyStudy per Android

Un gestionale per studenti abbastanza popolare su Android, è EasyStudy, app gratuita ospitata in questa pagina del Google Play Store. Il suo funzionamento è un po’ complesso, ma intuitivo.

Nella fattispecie, le materie vanno impostate singolarmente, e l’app consente di gestire sia il tempo di studio che il programma delle singole discipline. Il calendario è molto avanzato e di valido aiuto, anche grazie all’uso dei colori, che rendono più semplice l’individuazione delle singole sessioni di studio da compiere o compiute.

Come farsi venire la voglia di studiare

La «voglia di studiare» è quell’atteggiamento mentale che gli insegnanti sono soliti chiamare «motivazione», e forse ti sarà capitato di sentire espressioni un po’ trite come “è intelligente ma non si applica”. In realtà la motivazione non c’entra nulla con l’intelligenza, per fortuna, e collegare le due cose può avere senso solo in forma retorica per dire che si può sempre fare meglio qualcosa, se la si fa con costanza e metodicità.

Infatti, a ben vedere, l’unica differenza tra una persona che ha letto uno o più libri di Fisica ed un esperto di Fisica non è la laurea, che semmai è il coronamento ufficiale di un corso di studi, bensì la dedizione, che ha spinto il secondo ad approfondire in maniera ampia e sfaccettata la sua materia. È per questo motivo che alcune persone con enormi competenze in alcuni settori, come Guglielmo Marconi, Bill Gates o Steve Jobs, hanno acquisito le loro abilità studiando privatamente: erano talmente motivati da essere riusciti a diventare degli esperti nonostante l’assenza di un piano di studi organizzato.

Non bastano un QI alto e degli strumenti di studio all’avanguardia per portare a termine ogni compito senza fatiche. E non esiste neanche una ricetta per farsi venire la voglia di studiare se non si ha un interesse effettivo nella materia. È anche vero, tuttavia, che si potrebbero mettere in pratica – se vogliamo chiamarli così – dei trucchi psicologici: guarda al tuo obiettivo, che sia un titolo di studio, la promozione, un’interrogazione/esame o, perché no, una vita economicamente indipendente nel lungo periodo, e pensa che solo lo studio di questa materia qui e ora potrà aiutarti ad avvicinarti a quella meta. Più lo farai, più forza troverai anche davanti alla noia.

Materie più facili da studiare

Alcune materie sono oggettivamente più difficili di altre, ma per ragioni diverse, legate alle caratteristiche degli argomenti trattati. Possiamo dividerle in due macrocategorie:

  • Materie di ragionamento: sono quelle teoriche, come molte materie di studio di Fisica, Filosofia, alcune di Giurisprudenza, e ovviamente Matematica, Informatica e Ingegneria, dove spesso si applicano teorie, codici, linguaggi di programmazione e concetti;
  • Materie nozionistiche (non inteso in senso dispregiativo): sono materie fondate sulla conoscenza di oggetti e/o realtà specifiche, come quelle linguistico-letterarie (Inglese, Greco, letterature, etc.), storiche, storico-artistiche e descrittive, come quelle chimiche, biologiche e mediche.

Le materie della prima categoria avvantaggiano, solitamente, chi ha una cattiva memoria ma un’ottima capacità di ragionamento ed un certo talento nel settore. Ad es., è possibile che tu non ricordi esattamente tutte le ipotesi di nullità di un contratto, ma ragionando sulle cose che conosci di Diritto Privato potresti comunque desumere svariate nozioni corrette.

Al contrario, le materie prettamente nozionistiche impongono una memorizzazione: non puoi limitarti a sapere che il periodo protogeometrico della ceramica greca viene prima del geometrico, ma devi sapere esattamente almeno i limiti temporali di uno dei due per poterti orientare. Ciò significa che le persone con maggiori capacità mnemoniche saranno più avvantaggiate nello studio di queste materie.

Cosa fare per studiare e ricordare velocemente

Adesso ti darò qualche consiglio per studiare meglio e con maggiore metodicità. Desidero però precisarti prima alcune cose importanti, che potrebbero essere poco chiare in un’epoca in cui abbondano pseudo-corsi di memorizzazione o, addirittura, di studio veloce:

  • La velocità nello studio non dipende solo dalla tua volontà, ma anche da due fattori immodificabili, come la difficoltà della materia e le tue personali qualità (resistenza alla lettura, ma anche memoria). È possibile migliorare, ma non aspettarti miracoli;
  • La velocità fine a sé stessa è inutile e pericolosa come correre a 200 km all’ora in autostrada: forse una volta può anche andarti bene, ma solitamente è solo un modo per fare danno, sia alla tua carriera scolastica/universitaria che alle abilità che avresti dovuto acquisire, e che invece hai solo sommariamente memorizzato senza farle veramente tue;
  • Non esiste nessuna magia per fare una cosa bene e velocemente, benché indubbiamente sia possibile, con una pratica di anni, assommare abbastanza competenze da potersi permettere uno sforzo minore nello studio. Ciò si verifica soprattutto se devi dare materie collegate: se hai studiato già molte materie storiche, ad es., una materia storica specifica come “storia della medicina” potrebbe (ma non è detto) venirti un po’ più facile, perché già conosci il quadro storico-culturale in cui collocare le nuove nozioni. Allo stesso modo, se hai già studiato il Tedesco potresti trovare relativamente più facile lo studio di altre lingue germaniche.

Pianificarsi degli orari di studio inderogabili

Un buon modo per iniziare a studiare meglio, è quello di pianificare degli obiettivi, a seconda della materia, sia quantitativi che qualitativi.

Ciò significa sia pianificare orari precisi della giornata per fare cose determinate (ad es. studiare la materia A la mattina e la materia B il pomeriggio), ma anche darsi un minimo tassativo giornaliero di lavoro, come leggere un capitolo al giorno di un tale libro. La cosa più difficile da ottenere, ovviamente, è quest’ultima, perché potresti non sapere a priori quanto sia complessa una materia. Ad es. nel mondo della Giurisprudenza, dove i libri sono molto pesanti, non è affatto raro che gli studenti suddividano il libro in blocchi di pagine (solitamente multipli di 20), mentre nelle materie letterarie può essere molto comoda la divisione per capitoli o argomenti sulla base del programma, soprattutto se studi seguendo le lezioni.

Tieniti sempre largo, in base al tempo che hai: considera che ci saranno giorni in cui potresti stare poco bene, essere stanco o avere un imprevisto, quindi se hai fissato un obiettivo di 100 pagine in 5 giorni vedi di prevederne almeno 25 al giorno, e non 20, così da poter essere protetto nel caso in cui dovessi fare tardi una sera e svegliarti senza voglia di studiare.

Allo stesso modo ti consiglio di non sopravvalutare le tue forze, perché obiettivi irrealistici, come leggere 100 pagine al giorno, potrebbero rivelarsi completamente privi di senso, costringendoti a rileggere altre volte gli stessi passi perché non li hai memorizzati.

Studiare poco e in modo costante

Uno dei segreti del buono studio è la metodicità, che non significa necessariamente studiare in maniera benedettina tutti i giorni senza darsi tregua, ma significa soprattutto tenere sempre allenato il cervello. Se una volta chiuso il libro sei portato psicologicamente a rigettare la materia, e fai tabula rasa dei concetti appresi passando subito alle tecniche di combattimento di un videogioco, per forza di cose dimenticherai subito tutto quel che hai letto.

Al contrario, vedi di interiorizzare le informazioni, concependole nella dimensione normale della tua vita: pensa a quella volta che, giocando a calcio, ti sei fatto male ad una caviglia, e rievoca le nozioni di anatomia; se studi Diritto Privato, pensa alla transazione che hai compiuto acquistando il pane; se vai a Lettere e devi dare Lingua Greca, puoi pensare a come scriveresti in Greco una breve frase appena pronunciata, e così via.

Questo non vuol dire assumere un atteggiamento ossessivo, è solo un modo per rievocare con freschezza, lontano dai libri, le nozioni apprese.

Riassumere i testi e fare una scaletta

Un buon modo per memorizzare meglio, è quello di creare una scaletta delle informazioni presenti nel libro di testo, ma devi prima averlo letto per intero per aver modo, di conseguenza, di selezionare le informazioni importanti, o rischi di fare un disastro.

Non c’è un metodo per fare «bene» una scaletta, è qualcosa di molto personale e legato, soprattutto, al tipo di materia; ti sconsiglio vivamente però di scrivere quasi dei riassunti del libro (fai in modo, quindi, che le informazioni siano soprattutto dei richiami per la memoria), e, inoltre, ti suggerisco di non sintetizzare informazioni già sintetiche, come slides e schede, perché potresti perdere dati importanti.

Esercitarsi a parlare ad alta voce

C’è bisogno che io ti dica che devi abituarti ad esporre i contenuti in maniera corretta? Provaci immediatamente una volta finito un argomento, non aspettare e non rimandare alla fine quella che è un’abilità essenziale per superare qualunque prova orale.

Lo stesso discorso, ovviamente, vale per il pensiero scritto, qualora la prova fosse su carta.

Niente ansia né procrastinazione

I due grandi problemi degli studenti sono l’ansia (soprattutto in termini di paura di non farcela e di deludere qualcuno) e la tendenza a rimandare, cioè la procrastinazione.

Riguardo l’ansietà, che può anche diventare un disturbo fisso (e se temi lo sia diventato rivolgiti con fiducia al tuo medico di famiglia, che in assoluto anonimato saprà indirizzarti correttamente per risolverlo), pensa che tutti, dai tuoi genitori ai tuoi insegnanti, hanno dovuto affrontare delle prove e, come te, hanno avuto paura; pensa inoltre che anche loro qualche volta hanno fallito, anzi, è probabile che i tuoi professori – che hanno studiato in media molto, ma molto più degli altri – abbiano subito maggiori fallimenti.

Poter commettere degli errori è quindi fisiologico, e non devi farti paralizzare da questa eventualità. Peraltro, se non ti metti alla prova non potrai nemmeno superare l’esame: per poter avere un risultato positivo, dunque, devi liberarti dalla paura di non superarlo.

Se sei invece un procrastinatore, e tendi a rimandare a domani quello che potresti fare oggi, sarebbe opportuno per te pensare a tutti i traguardi che finora ti sei precluso: vale davvero la pena perdere tempo, quando potresti cominciare qui ed ora ad ottenere buoni risultati, con grande soddisfazione personale?

Studiare velocemente in base a una situazione

Non è semplice aiutarti a studiare velocemente non conoscendo il contesto in cui devi agire, quindi non potrò darti dei consigli specifici. Ho pensato però di fare una media delle situazioni più comuni nei contesti di studio ordinari, e spero che queste piccole dritte possano bastare a darti una mano.

All’università

Quale che sia la materia che devi affrontare, una cosa è sempre vera: all’università, la capacità più importante è quella di spaziare e fare collegamenti, e sviluppare questo aspetto ti può aiutare a studiare più velocemente, perché confrontando le cose che devi imparare con quelle che già sai, troverai certamente molti punti in comune, e queste similitudini – reali o meno – saranno un valido aiuto nella memorizzazione.

A memoria

Imparare a memoria, eccetto i rari casi in cui sia importante (ad es. nelle lingue) è sempre sbagliato. Tuttavia, se proprio dovessi farlo, un consiglio potrebbe essere quello di arrangiare i termini o le frasi da memorizzare, in modo da creare un continuo quasi cantilenante. Infatti, il nostro cervello ricorda meglio le informazioni dotate di questo tipo di simmetria fonetica, e non è un caso se le poesie sono in rima: era il metodo usato dagli antichi per memorizzarle!

I verbi irregolari in lingua inglese

Il consiglio che ti ho dato sopra vale soprattutto per i paradigmi inglesi o greci, dove può essere utile fissare l’attenzione sugli accenti delle parole: molto spesso, infatti, basta ripetere più volte il paradigma facendo più forza sulla vocale accentata per accorgersi di migliorare sensibilmente la capacità di ricordarlo.

Per un concorso o un’abilitazione professionale

La preparazione per un concorso è un mondo a parte, che va affrontato con gli strumenti idonei. Il consiglio che ti posso dare “su due piedi” è di non improvvisare, e possibilmente, di affidarti ad un corso di formazione compiuto da insiders, cioè da persone che già hanno ottenuto la qualifica cui ambisci.

Per un’interrogazione o un esame orale

Per un’interrogazione o un esame orale, ti consiglio di iniziare a ripetere da subito, come già ti ho detto sopra, vedendo di ampliare sempre più i ragionamenti.

Man mano che andrai avanti, non cessare di replicare le cose già fatte, e soprattutto, non saltare qualcosa solo confidando nella tua memoria: ridire fa sempre bene!

Considerazioni finali

Ricorda sempre che lo studio è personale: evita di guardare cosa fanno gli altri, e organizza i tuoi studi tenendo conto delle tue capacità, più che dei consigli spicci miei o di altre persone. Soprattutto, se scegli di seguirli, adattali a te stesso ed al tuo modo di pensare, nonché alle peculiarità della materia che devi affrontare.

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Autore
Lorenzo Renzetti
Sono un blogger e divulgatore informatico appassionato dell'informatica e dei servizi di social networking. Creo contenuti volti a migliorare l'esperienza utente su multi-piattaforma, tutelando privacy e sicurezza.

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