Come misurare inquinamento elettromagnetico in casa?

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Per misurare l’inquinamento elettromagnetico in casa è possibile utilizzare un misuratore di campi elettromagnetici, disponibile in commercio in vari modelli e prezzi. Questo strumento permette di valutare le emissioni di onde elettromagnetiche provenienti da fonti come cellulari, elettrodomestici, cavi elettrici, antenne, e altre apparecchiature elettroniche presenti in casa.

Inoltre, è possibile eseguire una misurazione più accurata con l’aiuto di un professionista, un tecnico specializzato nell’analisi dell’inquinamento elettromagnetico. Alcuni segnali di un’elevata esposizione a onde elettromagnetiche possono essere mal di testa, insonnia, irritazioni della pelle e affaticamento, quindi è importante tenere sotto controllo queste emissioni all’interno della propria abitazione.

Ecco i passi di base per misurare le onde elettromagnetiche:

  1. Acquisizione di un Misuratore di Campi Elettromagnetici: Acquista o noleggia un misuratore di campi elettromagnetici. Esistono diversi tipi di misuratori, tra cui:
    • Misuratori RF: Per misurare le radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza, come quelle generate da telefoni cellulari, router Wi-Fi, antenne radio, ecc.
    • Misuratori ELF/EMF: Per misurare i campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa (ELF/EMF), come quelli prodotti da apparecchiature elettriche domestiche.
  2. Calibrazione dello Strumento: Prima dell’uso, assicurati che lo strumento sia stato correttamente calibrato e sia in buone condizioni di funzionamento.
  3. Seleziona la Modalità di Misurazione: Imposta lo strumento sulla modalità di misurazione desiderata, ad esempio RF o ELF/EMF.
  4. Preparazione dell’Area di Misurazione: Assicurati che l’area in cui intendi effettuare le misurazioni sia libera da ostacoli e interferenze.
  5. Esegui le Misure: Usa lo strumento per eseguire le misurazioni in diverse posizioni e direzioni nell’area. Assicurati di coprire tutte le frequenze o bande di interesse.
  6. Registra i Dati: Registra i dati delle misurazioni, inclusi i valori di intensità delle onde elettromagnetiche e la frequenza.
  7. Interpreta i Risultati: Valuta i dati raccolti e determina se le intensità delle onde elettromagnetiche sono al di sotto dei limiti di sicurezza o se superano i livelli consentiti dalle normative.
  8. Prendi Misure Correttive: Se le misurazioni indicano livelli elevati di onde elettromagnetiche, considera l’adozione di misure correttive, come la riduzione dell’esposizione o la protezione delle aree sensibili.
  9. Riferimento alle Normative: Consulta le normative nazionali e internazionali per verificare la conformità alle linee guida sulla sicurezza elettromagnetica.

È importante notare che la misurazione delle onde elettromagnetiche richiede una comprensione delle specifiche frequenze e delle normative applicabili, in quanto diversi tipi di onde elettromagnetiche possono avere effetti diversi sulla salute umana. Inoltre, è consigliabile consultare un esperto o un professionista qualificato se si tratta di misurazioni complesse o se si hanno preoccupazioni sulla sicurezza elettromagnetica.

Come fare per conoscere i livelli di campo elettromagnetico nella mia abitazione?

Per conoscere i livelli di campo elettromagnetico nella mia abitazione, posso seguire alcuni semplici passaggi. Innanzitutto, posso munirmi di uno strumento di misurazione specifico, come un rilevatore di campi elettromagnetici, disponibile in commercio. Una volta ottenuto lo strumento, posso eseguire una scansione della mia abitazione per individuare le sorgenti di campi elettromagnetici, come router Wi-Fi, telefoni cellulari, elettrodomestici e altre apparecchiature elettroniche. Inoltre, posso chiedere ai vicini di casa se hanno riscontrato problemi legati ai campi elettromagnetici nella zona. Infine, posso rivolgermi a un tecnico specializzato che possa effettuare una valutazione professionale dei livelli di campo elettromagnetico nella mia casa e fornirmi le informazioni necessarie per prendere le dovute precauzioni per ridurre l’esposizione a tali campi.

Perché effettuare la misurazione dei campi elettromagnetici

L’esigenza di misurare a livello domestico i campi elettromagnetici è, in larga misura, frutto di un certo allarmismo giornalistico, che ha fatto apparire come straordinario un fenomeno perfettamente naturale, ancorché tipicamente invisibile ad occhio nudo: in natura, infatti, anche la Terra produce un proprio campo magnetico, ed è quello che consente alla tua bussola di orientarsi verso Nord; quanto all’elettricità, ti basti pensare a quella accumulata al suolo e scaricata in occasione dei temporali sotto forma di fulmini.

È ben vero che tutti gli apparecchi elettrici, a vario titolo, emettano queste radiazioni, sia perché semplicemente collegati alla corrente, sia perché studiati appositamente per generare onde specifiche, come le microonde del tuo forno o gli infrarossi del tuo cellulare, ma si tratta sempre di tecnologie soggette a rigidissimi test da parte delle autorità sanitarie, che emettono quantità minime di onde e, comunque, con ogni cautela per la salute. Lo stesso dicasi per le antenne di radio-telefonia, che sono soggette a normative ancora più stringenti, come ti dirò a breve.

Ciò non significa, ovviamente, che in astratto questi oggetti non possano causare danni alle persone, ma ciò si verifica in casi eccezionali (presenza di apparecchiature industriali, malfunzionamenti agli impianti, contingenze particolari, etc.) che, in ogni caso, vanno acclarate prima con l’intervento di tecnici abilitati a questo genere di misurazioni e, poi, con quello delle autorità preposte.

In buona sostanza, quindi, una misurazione casalinga può essere utile, al più, per spingerti a richiedere l’intervento di un esperto in presenza di vistose anomalie, ma non deve in alcun modo generare allarmismi o spingerti a credere di poter sostituire una misurazione professionale con una fatta “alla buona”. Se comunque hai dei dubbi, puoi consultare questa guida del Ministero della Salute.

Cos’è il 5G? E’ pericoloso?

Ultimamente, si è diffuso nella popolazione un certo timore per l’installazione della tecnologia detta 5G, sviluppata per portare i dispositivi elettrici sul nuovo orizzonte del cosiddetto IoT, l’internet delle cose, in cui il tostapane, il televisore, la caldaia, l’impianto antifurto e altri elettrodomestici saranno interconnessi tra loro attraverso onde ad alta frequenza. Ovviamente, saranno diffusi anche smartphone 5G, con antenne più potenti, capaci di supportare velocità wireless nettamente superiori a 1 Gigabit al secondo (Gbps).

Il problema, sollevato da alcune persone, non è però tanto legato alla frequenza di queste emissioni come fatto in sé, quanto alla considerazione che essa, essendo notevolmente elevata, per ragioni fisiche tenda ad essere assorbita dagli oggetti senza oltrepassarli, venendo bloccata irrimediabilmente dai muri delle case, dai mobili e addirittura dalla pioggia e dalle foglie degli alberi; per questa ragione – si afferma – sarà necessario moltiplicare le antenne per trasmettere il segnale 5G, rendendoci praticamente circondati da radiazioni potenzialmente dannose per la salute.

Senza bisogno di addentrarci nella polemica, riguardo la quale ti consiglio di consultare il sito dell’Istituto Superiore della Sanità, e in particolare questo saggio scientifico-divulgativo. E’ da rilevarsi che, allo stato attuale, queste obiezioni non sono suffragate da osservazioni scientifiche precise. Se infatti è ipotizzabile in astratto che queste onde possano fare dei danni, pure non è documentato che ciò sia vero ai livelli minimi di emissione previsti dal 5G.

Per intenderci, è un po’ come dire che la caffeina faccia male al cuore, senza precisare che una cosa è assumerne una quantità minima con un caffè, un’altra è bere dieci caffè al giorno. È appunto questo il motivo per cui lo Stato Italiano ha aperto al 5G, pur senza “abbassare la guardia”, continuando cioè a compiere ogni possibile studio in merito attraverso università, CNR e Istituti di ricerca di altissimo livello.

Quali sono i valori EMF consentiti dalla legge italiana?

I valori EMF massimi consentiti in Italia, sulla base di diversi parametri, sono contenuti in diverse disposizioni nazionali e comunitarie, di cui trovi una sintesi in questa pagina del sito dell’Istituto di Fisica Applicata del CNR.

Tieni conto che non è possibile una lettura approssimativa di queste prescrizioni, perché esse vanno collocate nell’esatto contesto richiesto dalla misurazione, secondo un certo protocollo non ripetibile da un non addetto ai lavori.

Cosa serve per misurare i campi elettromagnetici?

Una misurazione professionale viene compiuta da un tecnico abilitato, attraverso attrezzature specifiche e seguendo stringenti regole operative riguardo la posizione dei sensori, la loro taratura, etc..

Per una misurazione domestica invece, cui ovviamente è rivolta questa guida, si adopera abitualmente un cellulare dotato di magnetometro, presente su iPhone (dal modello 3GS in poi) e iPad (dalla versione 2 e successive), nonché su molti cellulari e tablet Android, e un’applicazione adeguata; in questo modo, comunque, si misura solo il campo magnetico, che è un aspetto del fenomeno elettromagnetico, ma non lo esaurisce.

Del resto, sarebbe piuttosto assurdo se il tuo cellulare potesse rilevare i raggi X o la presenza di microonde, o raggi ultravioletti; è ovviamente possibile acquistare su internet o in negozi specializzati un apparecchio capace di captare molte più informazioni, come ti dirò più avanti, purché lo si sappia regolare ed utilizzare.

Come vengono misurate le onde elettromagnetiche?

I campi magnetici, che sono appunto una manifestazione dell’elettromagnetismo, si misurano abitualmente o in Tesla o in Gauss, due unità di misura che indicano l’intensità del flusso magnetico.

Ovviamente, queste unità vengono adoperate con multipli e sottomultipli, a seconda dell’ordine di grandezza, un po’ come quando misuriamo una distanza molto ampia utilizzando i kilometri invece che i metri, o, se molto piccola, i centimetri o i millimetri.

In altri casi, alcune strumentazioni e app utilizzano i dBm (decibel milliwatt), i W (watt) o anche i V/m (volt su metro) per stimare l’inquinamento elettromagnetico.

Come misurare le onde elettromagnetiche del cellulare?

Adesso, ti illustrerò alcune app molto diffuse per la misurazione degli EMF, gratuite e non, precisandoti in anticipo che nessuna di queste può offrire esatte garanzie, e che per ogni domanda specifica sul loro funzionamento dovrai rivolgerti ai loro rispettivi programmatori.

Da un test che ho effettuato, “alla buona”, ho potuto riscontrare che, in molti casi, queste app segnalano la presenza di EMF anche in prossimità di oggetti completamente “innocui”, ma certamente conduttivi, come pentole o oggetti metallici, semplicemente perché essi attivano il magnetometro interno del cellulare.

Devo anche segnalarti che alcune applicazioni disponibili sugli store Apple e Google si presentano come programmi per “catturare” la presenza di fantasmi o altri esseri incorporei (a seconda delle interpretazioni), in ossequio ad una teoria parapsicologica, molto diffusa nello spiritismo statunitense, secondo cui queste entità si presenterebbero con un’alterazione del campo elettromagnetico inspiegabile per l’osservatore; a prescindere dalle tue credenze personali in merito, le quali senz’altro meritano maggior rispetto di un’app per cellulare, è piuttosto ovvio che queste applicazioni si limitino, al più, a sfruttare il comune magnetometro interno al cellulare, ed alcune di esse sembrano essere solo delle “prank app” (applicazioni-scherzo) piuttosto grottesche e inutili ad ogni scopo.

iPhone/iPad

EMF Radiation Detector

come misurare le onde elettromagnetiche app EMF Radiation Detector iOS

Un’app gratuita molto diffusa su iOS, è EMF Radiation Detector disponibile per iOS 7.1 e superiori versioni a questo indirizzo dell’App Store.

Il programma è molto spartano, e si limita a mostrare un misuratore circolare con una scala in μT (micro-Tesla): per farlo funzionare, basta aprirlo e posizionare l’iPhone sopra l’oggetto che ritieni possa emettere EMF, avendo estrema cura ad evitare gli oggetti metallici o magnetizzati.

Rivelatore EMF

come misurare le onde elettromagnetiche app Rilevatore EMF iOS

Un’altra app per iOS popolare, è Rivelatore Elettromagnetico, o Rivelatore EMF, che trovi in questa pagina dell’App Store. L’applicazione, dotata di una grafica piuttosto vistosa, non è gratuita, ma offre un breve periodo di prova. La misurazione è in μT (micro-Tesla).

Essa è dotata di un tutorial interno, benché funzioni in maniera analoga alla precedente.

Android

ElectroSmart

come misurare le onde elettromagnetiche app ElectroSmart

Probabilmente, ElectroSmart è la migliore applicazione per rilevare le onde elettromagnetiche con Android. Essa mette a disposizione gratuitamente un’interfaccia semplice, moderna e ricca di informazioni. La trovi in questa pagina del Play Store.

Dopo averla scaricata, installata e avviata, ti basterà acconsentire alle condizioni d’uso ed eventualmente registrarti al servizio (non è obbligatorio), nonché permettere il tracciamento della posizione GPS, per ritrovarti nella schermata principale. Attendi quindi la configurazione del servizio, che sarà automatica (e durerà qualche secondo).

D’impatto, visualizzerai così la tua esposizione alle onde elettromagnetiche, misurata in V/m (volt su metro) e suddivisa per:

  • Esposizione bassa (< 0,01 V/m);
  • Esposizione moderata (tra 0,01 V/m e 0,3 V/m);
  • Esposizione alta (> 0,3 V/m).

Ti verranno mostrati anche i dettagli delle fonti che ti espongono alle onde elettromagnetiche, che probabilmente saranno correlati alle numerose reti Wi-Fi e reti cellulare 3G/4G/5G presenti nella zona. Questi si attengono alle prescrizioni del Consiglio europeo e sono basati anche su statistiche derivanti dalla ricerca.

Ovviamente, tratta con cautela queste informazioni, e prova a mettere in pratica i consigli che ti vengono dati dalla stessa app per agire sulla sorgente (ad es. raddoppiando la distanza dalla stessa o spegnendola quando non è necessaria e se ti è possibile farlo).

L’applicazione terrà traccia dei tuoi spostamenti, e provvederà ad avvertirti con una notifica qualora ti ritrovassi vicino a sorgenti che emettono una notevole quantità di onde elettromagnetiche (ripeto, però, “prendi con le pinze” queste informazioni). Se vedi molte informative, prova anche a regolare la soglia di esposizione o le impostazioni dell’app.

Sempre con ElectroSmart, ti è concesso misurare l’esposizione ai campi elettromagnetici in altre unità di misura, ovvero usando i dBm (decibel milliwatt) o i W (watt).

EMF Detector

come misurare le onde elettromagnetiche app EMF Detector Android

Su di un cellulare o tablet Android dotato di magnetometro, puoi installare anche EMF Detector, un’app gratuita dotata di due diverse modalità di visualizzazione, grafico circolare e lineare, entrambi tarati in μT (micro-Tesla). La trovi in questa sezione del Play Store.

È disponibile una procedura guidata, ma per attivare il sensore, basta collocare il dispositivo Android sopra l’oggetto che si suppone possa emettere EMF, evitando sempre gli oggetti metallici e magnetizzati: in presenza di valori elevati, l’app emetterà un caratteristico squillo.

EMF Sensor

come misurare le onde elettromagnetiche app EMF Sensor Android

Un’altra app gratuita per Android, è EMF Sensor, applicazione che, a differenza di tutte le altre che ti ho indicato finora, compie misurazioni in micro Gauss. Puoi trovarla a questo indirizzo del Play Store.

La sua grafica è molto spartana, e riprende esattamente l’apparenza di un misuratore EMF fisico, con una scala colorata (verde-gialla-rossa) che aiuta a comprendere la rilevanza dell’intensità misurata.

Quali sono gli strumenti per misurare i campi magnetici?

Come ti suggerivo sopra, è possibile acquistare un apparecchio apposito per misurare moltissime radiazioni diverse: si tratta, in sintesi, di antenne collegate a circuiti appositi, e confezionate in forma molto simile ad un vecchio cellulare, con un display in cristalli liquidi o analogico.

Le specifiche di funzionamento variano per ogni prodotto, e dovrai verificarle sul relativo manuale. In ogni caso, a titolo di esempio, per questo scopo, potresti usare un rilevatore di onde elettromagnetiche digitale, che ti permetterebbe di rilevare i valori in Mili Gauss o Micro Tesla posizionandolo vicino agli elettrodomestici, nonché in una stanza o all’aria aperta.

Prodotto non disponibile

Come analizzare i valori EMF rilevati?

L’interpretazione dei valori dei campi magnetici spetta ad un esperto, ma puoi farti un’idea consultando questo approfondimento dell’Azienda Sanitaria di Firenze.

Come puoi ben vedere, apparecchi di uso comune come i phon emettono a 3 cm di distanza fino a 2000 μT, ma l’intensità diminuisce notevolmente quanto più si distanzia l’apparecchio. Stando ai risultati dello stesso test, comunque, l’intensità non dovrebbe superare i 100 μT a 30 cm di distanza dalla sorgente.

Cosa fare se i valori EMF sono elevati?

Qualora mai dovessi ritenere che qualcosa emetta un EMF eccessivo, innanzitutto verifica che ciò sia reale, provando con diversi dispositivi di misurazione, e stando attento a non incrociare reti elettriche o cablature varie.

Fatti i controlli necessari, puoi spostare o spegnere gli apparecchi potenzialmente “nocivi”, e – se hai dubbi – contattare un’impresa abilitata che venga a misurare le emissioni in maniera professionale, dietro compensi variabili e, solitamente, legati alle dimensioni dell’unità immobiliare da controllare.

Come altra scelta, potresti dotarti di oggettistica di vario tipo, che promette di proteggere dalle radiazioni EMF nell’ambiente (ho detto promette, e non permette, poiché non ho avuto modo di testarne l’efficacia).

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Autore
Lorenzo Renzetti
Sono un blogger e divulgatore informatico appassionato dell'informatica e dei servizi di social networking. Creo contenuti volti a migliorare l'esperienza utente su multi-piattaforma, tutelando privacy e sicurezza.

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